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The Mental Series: Luisa Bertani

Luisa Bertani è entrata a far parte della squadra nazionale bulgara nel 2022, dopo aver lasciato la squadra italiana femminile di Coppa del Mondo. Luisa ha debuttato in Coppa Europa nel dicembre del 2016 e in Coppa del Mondo nell’ottobre 2017. Dopo il passaggio di Luisa alla federazione Bulgara, la quale collabora con VIST da anni, è venuta a farci visita. (Per saperne di più sulla nostra collaborazione con la Bulgaria, per favore clicca qui).

 

Per favore presentati Luisa.

 

Sono Luisa, ho 26 anni, vengo da Milano e sono una sciatrice. Ho sciato fin da quando ero piccola.

Mio padre mi ha messo gli sci ai piedi per la prima volta quando avevo due anni e mezzo. Il resto è storia. Inoltre sto completando il mio percorso di studi a Milano al termine del quale conseguirò la laurea in business.

 

Quando hai capito che saresti potuta diventare una professionista?

 

Tutto è iniziato prima delle scuole superiori, quando ho iniziato a vincere e ad essere tra le migliori nelle gare più importanti. A quel punto ho iniziato a pensare che potessi avere un buon potenziale, sto imparando, sto vincendo, non sono poi così indietro. Quando ho finito le scuole superiori ho cambiato coach e abbiamo iniziato dalle basi. Il successo non ha atteso molto a bussare alla mia porta, tutto stava succedendo velocemente, ho partecipato a gare di Coppa Europa, poco dopo a gare di Coppa del Mondo e ho capito che quella poteva essere la mia strada.

 

Qual è la tua disciplina preferita?

 

Sono una gigantsta, questa è la mia disciplina preferita. Mi piacerebbe essere anche una buona sciatrice in slalom ma non sono poi cosi veloce, quindi è il GS.

 

Parliamo della tua transizione nel team Bulgaro. È stata una decisione difficile cambiare federazione da quella italiana a quella bulgara?

 

Non è stato affatto facile, soprattutto da parte della federazione italiana anche perché non sono molti gli atleti che intraprendono questa strada. In Austria e in altre nazioni simili sotto questo punto di vista è più comune vedere persone che cambiano federazione. Per l’Italia è qualcosa di più raro, quest’anno solo un’altra persona oltre a me è passata ad un’altra federazione anche se fortunatamente non si sono presentate ostilità da parte di quella italiana. Apprezzo molto che l’Italia mi abbia permesso di effettuare questo “trasferimento” mantenendo i punti FIS che avevo fatto segnare sotto il tricolore. Apprezzo molto che la mia neo federazione, quella Bulgara mi abbia dato l’opportunità di gareggiare portando la sua bandiera.

 

Perché hai scelto la Bulgaria?

 

È una lunga storia. Ci sono molte coincidenze.

 

Come ti stai integrando nella squadra e com’è sciare per una più piccola federazione?

 

Ho iniziato a integrarmi con degli allenamenti di fine anno a Bansko che ho apprezzato molto. Ho partecipato ai campionati nazionali e sono rimasta lì anche per un po’ di allenamento, anche con squadre nazionali, rispettivamente Slovenia e Croazia, il che mi ha fatto piacere. Questa è una piccola federazione ma non a livello di importanza, è ben organizzata e ci sono professionisti dietro le quinte che lavorano bene. È piccola, si, ma non sento che questo possa influenzarmi negativamente, anzi, è meglio, hai più attenzione su di te, quindi anche più doveri, data la maggiore attenzione; ma mi piace così.

 

Oggi occupi il cinquantaquattresimo posto nella classifica mondiale in slalom gigante. Come sta andando la preparazione per la stagione? Come sono andati sia allenamenti sugli sci che di preparazione atletica?

 

Quest’anno non c’era molta neve sui ghiacciai. Abbiamo avuto un’estate molto calda e durante l’inverno non ha nevicato molto. Sono stata fortunata che ho potuto sciare a Saas-Fee, dove abbiamo fatto tre camp di allenamento potendo sfruttare anche neve naturale. Sono stata in due ghiacciai diversi e sono contenta di essere in buona forma. Quindi abbiamo avuto buoni camp sciistici e di preparazione atletica. Sono contenta del lavoro fatto anche perché non avevo dolori mentre sciavo. Anno dopo anno apprezzi l’assenza di dolore anche semplicemente per il fatto di non infortunarti e avere altre complicazioni che possano fermare i tuoi allenamenti.

 

Quali sono i tuoi obiettivi professionali per la stagione avvenire?

 

Mi piacerebbe fare punti in Coppa del Mondo (top 30), e iniziare ad arrivare nelle prime trenta sempre in CdM. Mi piacerebbe inoltre essere molto competitiva soprattutto in Coppa Europa, questo è mancato negli ultimi due anni, non ero mai molto forte. Facevo solo una manche o delle buone sequenze ma poi a causa di errori da sforzo mandavo tutto all’aria.

 

Quali sono i tuoi obiettivi a lungo termine?

 

In realtà essere nelle prime 30 di Coppa del Mondo. Anche piazzarmi nella top 10 sarebbe una grande soddisfazione e questo è un obiettivo a lungo termine. Preferisco comunque iniziare da obiettivi un po’ più facilmente raggiungibili in questo momento, poi si vedrà. Avendo 26 anni i giochi olimpici di Milano-Cortina 2026 sarebbero un’idea, anche se dopo, quando avrò 30-32 anni, vedremo come mi sentirò fisicamente. In ogni caso amo lo sport che pratico quindi lo sci sarà sempre parte della mia vita.

 

Studi a Milano. Dove e cosa studi?

 

Sto per completare la mia laurea triennale all’Università Cattolica in Languages for Business.

Mi sono concentrata principalmente sull’Inglese e sul Tedesco. È stata dura combinare lo sci con lo studio, infatti, quando ho intrapreso inizialmente questo percorso di studi, non avevo pianificato di portare avanti parallelamente l’attività sportiva professionistica. Una delle più difficili sfide per me in questo cammino era riuscire a presenziare agli esami perché coincidevano sempre con allenamenti e gare.

 

Come sei riuscita a conciliare le due cose?

 

Ho potuto finalmente organizzare i miei allenamenti anche grazie a un non indifferente aiuto da parte dell’università perché, essendo la Federazione Bulgara più ristretta, era più facile stipulare un programma che mi permettesse di assolvere tutti i miei impegni al meglio, sia di allenamento, che di studio.

 

Questo è il primo anno in cui tu utilizzi l’attrezzatura da sci VIST. Quali sono le tue prime impressioni a livello di funzionalità e aspetto?

 

Mi fa un’ottima prima impressione, lo trovo molto caldo e confortevole. Sono inoltre rimasta colpita dai nuovi colori della tuta da gara oltre che dalle protezioni per gli arti inferiori.

 

Che idea ti sei fatta della cultura VIST oggi nella sede centrale?

 

La location è ottima, mi piace vedere tutti questi brand combinati insieme, sperando che possano crescere all’unisono. Un’altra lancia da spezzare a favore della VIST è che ho trovato tutti molto amichevoli.